Capitolo 11. La vicenda si aggroviglia.

Capitolo-11
Sony Nex-5 con Zeiss Sonnar 24mm – 1/40 f/4 ISO1000 RAW

L’uomo accanto a Rubens risponde con un cenno del capo e si volta. Torna indietro con le mani in tasca, il cappello calcato e il bavero del giaccone alzato. Sembra solo volersi proteggere dal freddo di questa serata nebbiosa, ma se lo riconoscessero sarebbe lui la notizia nei telegiornali della sera.

Ecco, è successo. E’ ritornata la nebbia e la vicenda si è complicata sotto le mie mani. Colpa dei personaggi, che hanno iniziato a far quel che vogliono, a non seguire più la scaletta che ho previsto, a prendersi la propria libertà di azione. Detto così potrebbe sembrare che lo scrivente abbia solo bisogno di una buona vacanza (cosa che è comunque in assoluto sempre vera), ma ha la sua spiegazione logica.

La prima stesura di questo capitolo aveva qualcosa che non andava. L’ho lasciato lì qualche giorno e l’ho rilavorato, riscrivendone buona parte. Ancora, non era convincente, qualcosa “suonava” male, ma cosa? Mi sono fermato. Ho lasciato decantare una settimana, dieci giorni e finalmente, a furia di rimuginare, ho capito che il problema era nell’azione dei personaggi, in quello che stavo facendo loro compiere. Li stavo forzando in comportamenti non coerenti con i caratteri che io avevo loro dato.

La soluzione, a quel punto, era una sola: far fare ai personaggi quello che era nella loro natura, ovvero quello che volevano e cambiare quindi la vicenda. Ho dovuto riscrivere totalmente il capitolo 11, poi tornare indietro e modificare diverse parti dei capitoli precedenti, dilatando tempi, ridistribuendo gli eventi e facendo ricollimare le cose. Un lavoro certosino, ma a suo modo gustoso nella riverifica della miriade di indizi e trabocchetti per il lettore (eheheh, mi viene ancora da sogghignare).

E dire che avevo scattato questa foto in una sera di nebbia a inizio febbraio, con in mente una certa cosa che avrebbe dovuto accadere in questo capitolo. Ora è rimasta la nebbia, ma la vicenda risulta piuttosto diversa da come l’avevo pensata. Di certo, adesso è ben più aggrovigliata.