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Piccolo Terrarium chiuso da scrivania

close terrarium

Pronti per il ritorno al lavoro dopo queste strane vacanze natalizie in lockdown? So che mi aspetta un periodo intenso, in cui la trasformazione del portafoglio prodotti in ottica green deal sarà il fulcro delle attività del prossimo anno (e dei successivi). Per prepararmi, nel mio ultimo giorno di ferie (in parte dedicate alla scrittura) ho costruito un terrarium chiuso, un piccolo segno da tenere sulla scrivania per ricordarmi ogni giorno dove vogliamo andare ed il perché del mio lavoro.

Il terrarium chiuso è un micro ecosistema autonomo e virtualmente indipendente. Le piante hanno luce e nutrimento per crescere, l’umidità evapora da terreno e vegetazione, si ricondensa sul vetro e viene filtrata dal carbone attivo in un ciclo continuo. Il terrarium chiuso è ideale per l’ufficio, non ha bisogno di manutenzione e le piantine sono protette (in particolare dai trattamenti di sanificazione anti-covid che vengono effettuati quotidianamente negli uffici).

Ecco come ho costruito il mio piccolo terrarium chiuso da scrivania:

  1. Ho recuperato dalla soffitta un vaso di vetro con coperchio ed un ritaglio di tela per casse acustiche. Ho acquistato del carbone attivo ed ho raccolto ghiaino, sassi, terriccio, muschio e piantine dal mio giardino di casa. Ho scelto erbe che crescono in zone umide e con del fogliame di foggia differente: violetta, margherita, non-ti-scordar-di-me e altre di cui ignoro il nome…
  2. Sul fondo del vaso ho messo per prima cosa il ghiaino,
  3. poi ho sovrapposto un letto di sassi.
  4. Sui sassi ho posto il ritaglio di tela per casse acustiche, sopra cui ho messo il carbone attivo (circa 70-80g). Se non avete come me la passione dell’autocostruzione di casse e sistemi audio forse non avrete dei ritagli di tela acustica in casa, in alternativa potete usare un ritaglio di zanzariera o una retina a maglia fitta. L’importante è inserire un materiale divisorio, che lasci filtrare l’acqua, ma eviti che carbone e terriccio si mescolino ai sassi.
  5. Ho poi aggiunto 2-3cm di terriccio sopra il carbone attivo, alcune pietre e un pezzetto di ramo a scopo decorativo
  6. Ho posizionato piantine e muschio, cercando di creare una composizione piacevole, Infine ho nebulizzato un po’ di acqua e chiuso il vaso.

Il risultato è quello che si vede in foto. Per la manutenzione, nelle prime settimane va osservato il vetro, deve comparire un po’ di condensa al mattino e alla sera, se così non fosse occorre nebulizzare un po’ di acqua. Se invece la condensa permane tutto il giorno, significa che l’ecosistema è troppo umido e va lasciato aperto il coperchio del vaso per qualche ora.

Ecco fatto, il piccolo terrarium chiuso non ha bisogno d’altro, per anni se va bene. Ma sarà sempre lì, sulla scrivania del mio ufficio ad indicarmi la via.

 

Ready to go back to work after these strange Christmas holidays in lockdown? An intense period awaits me, in which the transformation of the product portfolio in a green deal perspective will be the focus of next year’s activities. To prepare me, on my last day of vacation I built a closed terrarium, a small sign to keep on my office desk to remind me every day where we want to go and the reason for my work.

The closed terrarium is an autonomous and virtually independent micro-ecosystem. Plants have light and nourishment to grow, moisture evaporates from the soil and vegetation, condenses on the glass and is filtered by activated carbon in a continuous cycle. The closed terrarium is ideal for the office, needs no maintenance and the plants are protected (in particular by anti-covid sanitizing treatments that are carried out every day in offices).

Here’s how I built my little closed terrarium:

  1. I recovered a glass vase with a lid and a piece of canvas for loudspeakers. I bought some activated charcoal and collected gravel, stones, soil, moss and seedlings from my backyard. I chose herbs that grow in humid areas and with differently shaped foliage: violet, daisy, forget-me-not and others whose names I don’t know…
  2. At the bottom of the vase first I put the gravel;
  3. Then a layer of white stones;
  4. On the stones, I placed the canvas cutout for loudspeakers. Over it, I put about 70-80g of activated carbon. If you don’t have a passion for DIY speakers and audio systems, maybe you don’t have at home scraps of acoustic canvas, but you can use a cutout of mosquito net or a tightly meshed net. What you need is a dividing material, allowing water filtering, but preventing carbon and soil from mixing with the stones.
  5. I then added 2-3cm of soil over the activated carbon, some stones and a piece of bark for decorative purposes.
  6. I placed seedlings and moss, trying to create a nice composition. Finally, I sprayed some water and closed the pot.

 Finished! The result is in the picture. For maintenance, just check the glass: a little condensation shall appear in the morning and in the evening, if not, you have to spray some water. If, on the other hand, the condensation persists all day, it means that the ecosystem is too humid, open the lid for some hours.

That’s it, the small closed terrarium needs nothing else, for years if all goes well. But it will always be there, on my office desk to show me the way.

Le Cosmicomiche – un evento di Teatro & Letterario

Cosmicomiche - Teatro Comunale di Lonigo

Dopo anni di eventi letterari “puri” (presentazioni, letture, incontri con l’autore etc.) quest’anno ho provato ad avventurarmi verso il Teatro. Un po’ per migliorare la mia “presenza scenica”, un po’ per curiosità verso la scrittura teatrale ho affrontato il Laboratorio “avanzato” del Teatro Comunale di Lonigo. In sette mesi di lavoro con il regista Lorenzo Marangoni e un manipolo di valenti attori (tutti ENORMEMENTE più bravi di me) abbiamo affrontato, adattato e messo in scena uno dei testi più sorprendenti di Italo Calvino. Per me è stato un interessante percorso di formazione e un vero spasso. Inoltre, il mettere le mani sui testi di uno dei “mostri sacri” della Letteratura Italiana un vero brivido!

Il risultato di questo lavoro potrà essere apprezzato:

Sabato 19 maggio 2018 ore 20.30
Teatro Comunale di Lonigo (VI)
Ingresso unico 3 €

LE COSMICOMICHE

drammaturgia e regia di Lorenzo Maragoni
tratto da Le Cosmicomiche di Italo Calvino

con
Paolo Andriolo
Esther Cadenas Badia
Marta Caldonazzo
Matteo D’Alessandro
Jennifer Gabri Dal Fitto
Alessandra Ferro
Jessica Geremia
Enrico Marcolin
Omobono Christian
Elena Pieriboni
Giulia Scaggy
Anna Scandola
Stefano Visonà
Diego Zanetti

Italo Calvino dedicò alle Cosmicomiche vent’anni di vita, alla ricerca continua di una connessione tra astronomia, fisica e umanità, di una relazione tra il suo essere scrittore innamorato della scienza e il dubbio di essere uno scienziato innamorato delle parole. Con straordinaria inventiva ci racconta una sorta di fantascienza primordiale, di quando eravamo tutti insieme e abbiamo fatto nascere tutto l’universo con la nostra fantasia (Tutto in un punto); di come abbiamo previsto fin dall’inizio la nascita delle stelle e della Terra, tra libero arbitrio e necessità (Quanto scommettiamo); della nascita della vita e della nostra sempre incerta evoluzione (Lo zio acquatico), e di quello che ci aspetta in un oscuro o luminoso futuro (L’implosione). Portare questi quattro racconti in teatro, oggi, ci riconnette attraverso i corpi e le voci degli attori con le nostre origini, con la nostra più profonda umanità, in una commovente e divertente indagine sulla nostra nostalgia di infinito.

Segnatevi la data, vi aspetto al Teatro Comunale di Lonigo, il più bel teatro Veneto dopo la Fenice!

Mal di gola rimedi della nonna: il decotto di Nonna Ines

mal_di_gola_rimedi

Arriva il freddo e arrivano i malanni di stagione. Solo pochi giorni fa avevo osato pensare che quest’anno l’inverno mi stava andando benino, nemmeno un raffreddore o un colpo di tosse. Mi ero illuso di essermi temprato con quel paio di corsette settimanali che riesco a fare con assiduità (il cui vero scopo è lasciar fluire qualche nuova idea narrativa e mantenere il fisico in uno stato non debordante). Illuso, appunto.

Alcuni giorni fa uno dei figli torna da scuola con il mal di gola. Alla sera ha tonsille color del fuoco e due linee di febbre. Al telefono, nonna Ines raccomanda di stare al caldo, mettere maglia di lana e propone un suo decotto mi-ra-co-lo-so. Ecco, penso, mal di gola rimedi della nonna (ma non lo dico, da bravo figliolo). Rispondo con tachipirina e sciroppi dal nome medicaltecnico. Due giorni dopo è la volta della figlia, due linee di febbre e un mal di gola fulminante che la lascia senza voce. E’ il virus preinfluenzale di quest’anno, che sta decimando le classi a scuola. Alla sera al telefono Nonna Ines raccomanda anche per lei caldo, maglia di lana e decotto. Figurarsi, penso io. Di nuovo diamo fondo all’armadietto dei medicinali. Qualche giorno dopo, come in un film apocalittico, mi sveglio con la gola in fiamme. Ecco, sono contagiato anch’io. Non dico nulla a Nonna Ines e inizio a trangugiare antiinfiammatori, aspirine e spararmi spray sulle tonsille. Dopo tre giorni, senza più voce e con la gola che sembra ricoperta di cartavetrata al telefono le mormoro “Ehm, com’era la storia di quel decotto?”

Lei dice che me lo prepara subito, di andare a prendermelo. Ma no, non voglio correre il rischio di contagiarla e la convinco a darmi la sua ricetta segreta! Segue una discussione empirico-tecnica (una manciata a quale sistema di misura si riferisce, non è nel SI, vero?) e sospendendo il mio scetticismo scientifico seguo le sue istruzioni e me lo preparo. Due giorni di gargarismi con il suo decotto e zac! La mia gola è a posto! Alla faccia di mal di gola rimedi della nonna!

A questo punto, forse è giusto che il mondo sappia di questo portentoso liquido da gargarismi, ecco la ricetta del decotto di Nonna Ines (Nota: tutte le dosi sono date in doppia unità di misura, tra parentesi in corsivo quelle nel sistema di riferimento di Nonna Ines)  :

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1. Raccogliete e lavate 20 foglie di salvia (una bella manciata). Fatele bollire in 500ml di acqua (mezzo pentolino) per 15 minuti. Spegnete il fuoco e lasciate raffreddare.

2. Strizzate e togliete le foglie dal liquido ottenuto (bruno, zozzo, con un po’ di schiuma biancastra, ma non allarmatevi), filtratelo con un passino e passatelo in una caraffa. Aggiungete acqua fredda fino ad arrivare a 750ml totali di liquido (quasi tre quarti di pentolino).

3. Aggiungete 250ml (un bicchiere) di aceto bianco di vino. Mescolate e mettete in frigorifero.

4. Il decotto va usato per fare 4 – 6 gargarismi freddi al giorno (non va bevuto!). Quando è il momento del gargarismo, versate mezzo bicchiere di liquido e aggiungete a freddo 5ml (un cucchiaino) di miele. Questa è la parte difficile, il liquido è freddo e il miele fatica a sciogliersi. Usate cucchiaino e forchetta per farlo entrare in sospensione (lavorando il miele con la forchetta come se fosse l’uovo per la carbonara, per intenderci).

5. Fate gorgogliare il liquido in gola: gloglorogloroglorglorogloroglor e sptchù. Se vedete dei residui brunastri nel lavandino non allarmatevi, non sono le vostre tonsille, ma la dimostrazione secondo Nonna Ines che il decotto funziona.

6. Riposatevi al caldo sotto una coperta, magari con un buon libro. Qualche consiglio? Beh, occorre proprio che ve lo dica?

 

 

 

 

La misura del giro (quello vero)

CircoloRun

“Rubens osserva il grande ovale del parco. In quel momento gli sembra una metafora della vita. Correre in tondo, un giro dietro l’altro. Questo è il senso. Anche se non sai qual è la misura del giro che ti aspetta.”

LA MISURA DEL GIRO, il mio racconto per l’antologia NERO PER N9VE che verrà presentata in anteprima Domenica 11 al Salone del Libro di Torino  e martedì 20 maggio (ore 18:30) alla Feltrinelli di Verona prende ispirazione da un luogo reale, noto come “Il Circolo” e ben conosciuto in tutto il vicentino. E’ il parco che vedete nella mappa qui sopra, un ovale di erba circondato da ippocastani secolari e da una pista di ghiaino che corre tutto attorno. Anche la foto per la copertina di NON TI SVEGLIARE è stata scattata lì, ma quella è tutta un’altra storia.

LA MISURA DEL GIRO inizia con il protagonista (il “mio” avvocato penalista Rubens Gatto) che entra nel parco, dopo un lungo periodo di assenza forzata da quel luogo. Ha un paio di scarpe da corsa nuove, comprate d’impulso e deve prendere una decisione terribile. Giro dopo giro una serie di flashback ricostruiscono la vicenda che lo ha portato fin lì, una terrificante storia di amore e sangue. Inizia così:

“Ecco, è dentro le sue Gelkaiano. Chiude l’auto e infila le chiavi nella tasca dei pantaloncini, quella dietro con la zip, dove non danno fastidio quando ti muovi. Srotola il cavo delle cuffiette e richiama l’App sullo smartphone. La massa degli alberi si staglia innanzi a lui, incombente come un cumulonembo, le fronde immobili contro un cielo latteo di afa. Da lì il mormorio delle cicale è un ringhio minaccioso, carico di una ferocia che sembra tentare di dissuaderlo. Osserva il display del telefono, il battito lampeggia in rosso, su valori doppi rispetto a quelli che può reggere il suo cuore. Si inumidisce un dito, lo passa sotto la fascia cardio e sistema l’elastico sul petto. Il battito sparisce, ritorna, si assesta su un valore da quarantenne quasi in forma. Bene. Attende davanti alle strisce pedonali che qualcuno si decida a farlo passare. Stridio di freni, ringrazia con un cenno, attraversa e arriva al cancello color ruggine, aperto come sempre. Passa sotto un piccolo architrave triangolare, gli ricorda il timpano di un tempio greco. Una reminiscenza che arriva da chissà dove, forse dal liceo, sì storia dell’arte con quella professoressa e i suoi foulard multicolori. Mille anni prima, ma lo trova appropriato. È l’ingresso a un luogo a suo modo consacrato. Un posto dove tornare in contatto con l’essenza delle cose. Faticare sotto il sole, non pensare a nulla, lasciarsi alle spalle il resto.
E ripensare ai propri errori.”

L’idea del racconto mi è venuta proprio correndo. E ieri sera ho messo ai piedi le mie Gelkaiano 16, ho richiamato l’App Sports-Tracker sul mio smartphone e ho fatto esattamente come Rubens. A dire il vero sono un po’ più lento, ma se lui riesce a stare sotto i 4 minuti a giro, è solo per mera finzione narrativa…

Indoor cycling – basic info

videoistruzioni

ingleseUsing the NON TI SVEGLIARE indoor cycling video is very simple: I sit on my indoor bike and start riding. On the screen I get all information I need during the workout: position (1)(2), exercise to do (3), RPM cadence (7), total session time (8). Every exercise is pre-announced by a message (6), than chronometer (4) blinks and starts, indicating the required exercise time length.

Positions and exercises

In NON TI SVEGLIARE video there are 5 kind of exercises:

seat_flat

Seated FLAT

Basic position for warm-up, recovering or transition between other exercises. Stay on seat and let your legs spin, imagine to be on a plain road. Hands in position 1 (see below), cadence between 90 and 110 RPM

 

 

seat_climbSeated CLIMB

Remain on seat with increased wheel resistance. It is like you are climbing a hill in a long, constant slope. Hands in position 2, cadence  between 80 – 90 RPM

 

 

jumpingJumping

Continue cycling and shift from the seated to standing position and back for four times (4X) or eight times (8X). Listen to the sound in background (ding) for correct cadence and take care that jumps are performed by transitioning in and out of the saddle in a smooth, controlled movement.

 

runningRunning

Move up from the seat and continue spinning. Remains in standing, upright position and make a run for the time indicated by chronometer. Hands in position 2 and light to moderate wheel resistance.

 

 

climbingClimbing

Increase strongly wheel resistance and stand up, hands in position 3, put 80% or your weight on pedals, 20% on arms. Slope in front of you now is hard, but you wanna reach the top of the mountain!

 

 

Hands positions

hand_positionsDepending on exercise, it is expected you put hands in this way:
1: Hands placed in the center, you can also place the hands one on top of the other in this position. Used for warming up, cooling down, or recovering between other exercises.
2: Hands are just after the upward curve on the handle bars. Most used during exercises: seated climbing, running and jumping.
3: Hands hold on to the top of the handles. This position should only be used when standing for a climbing. If using while seated, you could strain your back.

 Effort control / wheel resistance

You know, in a spin bike you control the effort increasing/decreasing the wheel resistance, usually through a knob acting on the brake pads. On the screen (5) you will receive just some basic indication:

+ increase wheel resistance
  decrease wheel resistance
>>>  increase your speed

but you should fine adjust the wheel resistance having a look to the cadence (7) and depending on your fitness condition, your capability to do the workout, etc. Adjust the effort always according to what you can do! 

Last but not least.

Ok, I already wrote, but this video is not meant to be exercise and/or personal recommendations and can not teach you indoor cycling discipline. If you want to learn or try it, first of all ask to a good personal trainer! Moreover, Indoor Cycling is an intense cardiovascular activity, so you must be in appropriate health condition to do it. Always consult your physician before starting any exercise program!

Sony A7-A7R vs MINOLTA 7000

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italianoLe nuove Sony A7 e A7R sono la notizia del momento, che sta facendo ribollire tutti i blog fotografici del pianeta. FULL-FRAME mirrorless da 24MP o 36MP, corpo compatto, attacco E-mount che con il suo tiraggio ridotto permette (con adattatore) di montare praticamente qualsiasi ottica vintage, da Leica M a Zeiss G e qualità di immagine che promette di competere con le Nikon D800. Per chi, come me, ha un discreto corredo ottiche Minolta – Sony sono una grandiosa notizia.

Ma quanto compatte sono? Dopo oltre tre anni che mi porto appresso ovunque la mia NEX5, che sta comodamente nel palmo della mano, per me ora la dimensione compatta è imprescindibile. Nei negozi non sono ancora arrivate, quindi bisogna lavorare di immaginazione. Un confronto virtuale (con altre digitali) può essere fatto su www.camerasize.com , ma non è la stessa cosa di provare a maneggiare qualcosa. Oggi avevo un po’ di tempo e ho tirato fuori dai vari armadietti tutti i corpi macchina che ho in casa, per cercare di capire a cosa più si potessero avvicinare le nuove Sony A7 – A7R. Dopo un po’ di misure li ho fotografati e con Photoshop li ho affiancati (in scala) alla nuova A7. Eccoli nell’immagine sopra: Minolta 7000, Minolta Dynax 7000i, Minolta Maxxum 60, Sony A700, Sony NEX 5. Ultima, la A7 (immagine ufficiale dal sito Sony).

Ebbene, il corpo che più si avvicina per dimensioni e stile alle A7 – A7R è la gloriosa Minolta 7000! La 7000 misura (LxHxP) 144.5 x 92.5 x 60.6 mm, la A7 arriva a 126.9 x 94.4 x  48.2 mm. Nelle immagini sotto i due corpi macchina a confronto. Non penso che la somiglianza sia un caso, la 7000 è considerata la macchina che ha rivoluzionato il mondo reflex negli anni ’80 (introducendo per prima l’Autofocus). Immagino che i designer Sony abbiano voluto sottoindendere qualcosa… vedremo.

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A7-7000

inglese Sony A7 and A7R are the hottest news of the moment, all photo sites on the planet are boiling for them. FULL -FRAME, 24MP or 36MP, mirrorless, compact body, E -mount that permits (with adapter) to mount virtually any vintage lens, from Leica M to Zeiss G and image quality that promises to compete with Nikon D800. For those, like me, has a decent set of Minolta – Sony lenses is a great news.

But how compact are them? After more than three year that I brought with me the NEX5 everywhere , that fits comfortably in the palm of your hand, the compact size for me is essential. In the shops A7-A7R are not arrived yet , so you have to work with imagination. A virtual comparison can be done on www.camerasize.com , but it is not the same thing as trying to hand something. Today I had some time and I put on a table all the camera bodies I have at home , to try to understand what more feel like the new Sony A7 – A7R . After a bit  of measures I photographed and Photoshopped them side by side ( in scale) to the new A7 . Here they are in the image above : Minolta 7000 , Minolta Dynax 7000i , Minolta Maxxum 60 , Sony A700 , Sony NEX 5 . Last , the A7 ( official image from Sony ) .

Well, the body that is closest in size and style to the A7 – A7R is the glorious Minolta 7000 ! The 7000 measure (WxHxD) 144.5 x 92.5 x 60.6 mm , the A7 comes in 126.9 x 94.4 x 48.2 mm. In the images below the two camera bodies in comparison. I don’t think the similarity is a case, the 7000 is considered the camera that has revolutionized the world of SLR in the 80s ( the first to introduce the Auto Focus) . I guess the Sony designers wanted to tell something… we’ll see. TECH

Ciliegie sotto grappa (con spirito thriller)

Spesso a Natale mi arriva qualche bottiglie di grappa in regalo, qui da noi è un distillato tipico, talvolta fatto in casa (anche se è fuorilegge), ma io non lo amo (la mia passione sono i cocktail o i rum invecchiati). Da un paio d’anni ho trovato un modo ingegnoso (e delizioso) di riutilizzare quei litri di liquido alcolico. Oggi pomeriggio mi sono messo al lavoro e ora, con spirito thriller, vi racconto come fare per creare delle splendide ciliegie sotto grappa!

Ciliegie Thriller

Ingredienti:

  • Ciliegie (grosse e sode, tipo i “Duroni” di Cazzano di Tramigna)
  • Grappa (quella che vi hanno regalato e non siete riusciti a riciclare, non barricata)
  • Zucchero

Procedimento:

  1. Per prima cosa mettete a sterilizzare i vasi di vetro e i tappi, facendoli bollire almeno dieci minuti in una pentola (ricolma d’acqua). Toglieteli dall’acqua e lasciateli raffreddare.
  2. Nel frattempo, selezionate le ciliegie, scartando quelle senza picciolo e quelle ammaccate o forate. Lavatele per bene (senza sbatterle o ammaccarle) e asciugatele con un telo o lo scottex.
  3. Tagliate i piccioli, lasciandone 1cm circa attaccato ai frutti e infilate le ciliegie nei vasi.
  4. Aggiungete 1 cucchiaio e mezzo di zucchero per vaso. (Qualcuno aggiunge anche scorza di limone, chiodi di garofano e cannella, ma a me non piace)
  5. Riempite i vasi con la grappa fino all’orlo, le ciliegie devono essere completamente ricoperte. Tappate e agitate per far dissolvere lo zucchero. Capovolgete i vasi e metteteli in cantina o in dispensa, lontano da luce e fonti di calore.
  6. Ogni dieci gg date un’occhiata, capovolgete e agitate un po’ i vasi. Ora viene la parte difficile: aspettate almeno 2 mesi o meglio, fino a Natale (quando vi regaleranno altra grappa) prima di consumare!

Bene, adesso sapete anche voi che sostanze usano gli scrittori di Thriller!

Ciliegie Thriller

Winslow Homer nel cuore del prossimo legal thriller italiano

Inizio queste vacanze di Natale con la testa nel prossimo libro (ho davanti due settimane di ferie dove finalmente posso solo scrivere, scrivere e scrivere) e una visita alla mostra “Raffaello verso Picasso“. L’esposizione in Basilica Palladiana è notevole, ci sono autori di assoluto rilievo, il percorso è affascinante, la guida veramente esaustiva, vi assicuro che ne vale la pena.

Di tutte le opere presenti mi ha letteralmente fulminato “Bambini in un prato” di Winslow Homer. La ragione però non è solo artistica o tecnica. Il quadro rappresenta perfettamente l’idea alla base di quello che sto scrivendo. Una storia di incontro tra due ragazzi in un’estate del passato, da cui scaturisce una complessa vicenda che si lega al presente. E attorno a questi due ragazzi un paesaggio assolato, quasi americano, la natura inquietante e sottilmente minacciosa, esattamente come nel quadro di Homer (che nella mostra a bella posta era piazzato accanto ad un rassicurante Renoir).

Sono rimasto un pezzo ad osservare la tela, a cercare di respirarne l’atmosfera, ad assorbirne i dettagli. E nel mentre ripercorrevo la vicenda del mio nuovo libro, immaginando i miei due giovani protagonisti seduti sotto un sole a picco, nel nulla della pianura veneta (il mio “Maine in scala minore”, come sapete).

Ma allora, mi chiederete, stai scrivendo un romanzo di formazione, una storia di crescita, di amicizia? No, non esattamente. E’ ancora una volta di base un legal thriller, il protagonista è di nuovo Rubens Gatto (il mio avvocato penalista veneto) e accanto a lui Celestino Maculan, investigatore privato. Ma un po’ come in NON TI SVEGLIARE c’è molto di più. Una vicenda umana, un percorso che parte da lontano  e che si snoda in modo inaspettato fino ai giorni nostri, intrecciando sangue, dolore e ricerca di verità e riscatto. E nel nucleo, la pralina nel cuore del cioccolatino, ci sono quei due ragazzi, seduti nella calura estiva a guardare lontano. Esattamente come nel quadro di Winslow Homer.

 

18 mesi ai primi posti di vendita!

Ottobre e Novembre 2012: con ancora un doppio piazzamento consecutivo al II posto di vendita nel mese, “NON TI SVEGLIARE” si conferma uno dei titoli più apprezzati di CIESSE Edizioni!   Con questi sono addirittura diciotto i mesi in cui il legal thriller italiano (ambientato in Veneto e segnalato XXIII Premio Calvino) si è mantenuto ai primi posti della TOP TEN vendite della casa editrice.

Cosa dire… quando il libro è uscito a giugno 2011 mai mi sarei aspettato un successo simile, sia come numeri, sia soprattutto come persistenza nel tempo.

Grazie di cuore a tutti i lettori, a chi ha scelto di acquistare o regalare NON TI SVEGLIARE. Dopo il risultato sorprendente del 2011 anche il 2012 sta per concludersi in modo straordinario. E se volete esserne parte, per pochi giorni c’è ancora attiva l’offerta sconto 30% … 🙂

Locandine a raccolta

Per curiosità ho raccolto locandine di eventi a cui ho partecipato con NON TI SVEGLIARE, tutte assieme formano veramente un bel quadro colorato:

 
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Ray Bradbury: L’astronave è ripartita (racconto)

Ray Bradbury

Sul numero di Settembre, ora in edicola, de “Il Basso Vicentino“, il più diffuso ed autorevole mensile della provincia di Vicenza è stato pubblicato un mio racconto. E’ stato scritto di getto il giorno in cui è mancato Ray Bradbury ed è un personalissimo e struggente ricordo di uno degli autori che mi hanno formato, da ragazzo.

Inizia così:

“Ray Bradbury se ne è andato”, sento la notizia dalla TV lasciata accesa per caso e grido. In casa c’è già abbastanza trambusto, stiamo uscendo per una delle recite scolastiche di fine anno e come al solito è tardi. Mia moglie scende dalle scale chiedendo: “E adesso cosa succede?”, i figli interrompono la loro frenesia e mi guardano preoccupati.
“E’ morto Ray Bradbury”, dico. Mi fissano tutti senza capire.
“Ray Bradbury!” insisto “Fahreneit 451, Cronache Marziane, …”. Silenzio, poi Elisa dall’alto dei suoi sedici anni fa spallucce e risponde “Sì, sì, papà, va bene…” e tutti tornano rapidi ai loro preparativi.

“Ray Bradbury” ripeto tra me. Mi accorgo che lo pronuncio in modo diverso dal colto mezzobusto del TG. Io lo dico come l’ho imparato da ragazzo: “Rei-bred-bari“, all’italiana, di chi non ha ancora parlato inglese con gli inglesi. Spengo la TV, raccolgo la telecamera, cerco le chiavi della macchina, abbaio ai figli di sbrigarsi. Che ne sanno loro, mi dico. Come possono capire, sono troppo giovani: nove, dodici, sedici anni… Inserisco l’allarme, chiudo a tre mandate la porta di casa. No, un momento, Francesco a ottobre fa dieci anni e Nicola ormai ne ha tredici e quand’è che io ho letto per la prima volta Ray Bradbury? Ritorno indietro con la memoria. E’ un attimo. Mi blocco con la mano sulla portiera dell’auto, ora ricordo. La copertina, con la parte superiore di un rosso accesissimo e la scritta “FAHRENEIT 451” che fluttua sopra la figura di un libro spalancato. La metà inferiore del libro è bruciata e la sua silhouette richiama una fenice in volo sopra una città.  Ricordo quando l’ho letto e ricordo esattamente dove l’ho comprato, con i miei soldi, quelli della mia paghetta. Ne sento il profumo, di quell’Oscar Fantascienza Mondadori. Ne sento la consistenza in mano. Ne sento il fruscio delle pagine. Ne sento il mondo interno pulsare, sussurrare il mio nome e invitarmi ad entrare. E’ un tuffo al cuore. Rei-bred-bari. Da dentro l’auto gesticolano e mi chiamano, è tardi, ora aspettano solo me.

[…continua]

Il resto, beh.. lo trovate su “il Basso Vicentino” di Settembre, cercatelo in edicola!Ciao Ray Bradbury

 

UPDATE: questo racconto è ora inserito nell’antologia IN UN BATTITO DI CIGLIA – i racconti dei premi letterari

Da 12 mesi costantemente nella TOPTEN vendite

Chi ama curiosare tra le classifiche, forse avrà notato che NON TI SVEGLIARE è da 12 mesi una presenza costante nella TOPTEN vendite libri di CIESSE Edizioni.

Ogni mese infatti, per dare il polso del mercato ed aiutare gli autori ad indirizzare le proprie attività promozionali, la casa editrice ufficializza pubblicamente la classifica dei propri 10 libri più venduti (su base dati netti di fatturazione) e NON TI SVEGLIARE, dalla sua uscita, è sempre stato nell’elenco dei “dieci”! Dopo l’exploit dell’esordio, in cui NON TI SVEGLIARE ha raggiunto la vetta della classifica, sono seguiti piazzamenti costanti tutti i mesi nella “zona calda”, tra il 1° e 6° posto (qui i link ai risultati dei sei mesi 2011 ed a gennaio,  febbraio, marzo, aprile, maggio 2012).

In una casa editrice in crescita rapidissima, con nomi “noti” anche al grande pubblico, un catalogo sempre più vasto, suddiviso oggi in ben 15 collane e con nuove interessantissime uscite tutti i mesi, NON TI SVEGLIARE quindi tiene anche sulla distanza e si conferma uno dei titoli più apprezzati di CIESSE Edizioni. Un segno del gradimento dei lettori per questo “romanzo di genere”, che offre un punto di vista inconsueto sul Veneto contemporaneo.

Un anno di NON TI SVEGLIARE

Buoncompleanno NON TI SVEGLIARE

Buoncompleanno NON TI SVEGLIAREOggi è un giorno speciale, me ne sono reso conto stamane quasi per caso e lo scrivo qui ora con un po’ di trepidazione: proprio oggi NON TI SVEGLIARE compie un anno di vita! La prima edizione del “Legal Thriller Italiano” riporta infatti la data di giugno 2011.

Girandomi indietro vedo che un anno è letteralmente volato e di cose ne sono successe veramente tante:

– Le migliaia di persone incontrate in innumerevoli serate di presentazione: dalla “prima“, dove ero sopraffatto dall’emozione (e dalle oltre cento persone presenti), agli eventi nei posti più affascinanti e vari (librerie, caffè letterari, biblioteche, ghiacciaie, teatri…).

– Le fiere del libro in lungo e largo per l’Italia: dalla prima apparizione pubblica al Lomellina in giallo (dove ho venduto la prima copia del libro a Valerio Varesi), fino al recente Salone del Libro di Torino (dove ho invitato Gianrico Carofiglio per il mio evento-spritz dicendogli “Salve, sono un concorrente“).

– I crescenti e continui riscontri di vendita: dai primi posti nelle classifiche mensili CIESSE edizioni al primo posto su Amazon Italia, dalle due, tre, quattro edizioni via via una di seguito all’altra (e la seconda già dopo un mese) allo status ufficiale di longseller di CIESSE Edizioni.

– Gli articoli sui giornali, le interviste TV e radio (da 7GOLD a Caterpillar su Radio RAI2), i commenti dei lettori, numerosissimi, ovunque: qui sul sito, sulla pagina facebook, su Anobii, su Amazon ed in gran parte lusinghieri, positivi, incoraggianti (ditemi, è vero che aspettate il prossimo, vero? Lasciate un commento qui sotto…)

Insomma, in un soffio è passato un anno e di strada ne abbiamo fatta sia io come autore, sia CIESSE Edizioni (che si sta consolidando come una delle più attive case editrici italiane) e, grazie a voi lettori (sì, proprio grazie a te che stai leggendo ora!) quello che era inizialmente un sogno quasi irrealizzabile è diventato una solida (ed in continua crescita) realtà!

Buon compleanno NON TI SVEGLIARE.

Il Legal Thriller Italiano offre lo SPRITZ al Salone del Libro

E’ l’evento più “spritzoso” del Salone del Libro di Torino 2012: NON TI SVEGLIARE, il Legal Thriller Italiano (ambientato nella provincia veneta e segnalato XXIII premio Calvino) ti aspetta per offrirti il più veneto degli aperitivi, lo SPRITZ!

Venerdì e Sabato, dalle ore 18:30 alle 20:00, presso lo stand CIESSE Edizioni pad.3 S40 l’autore Stefano Visonà offre Spritz e chiacchiere a volontà. Ovviamente, si parlerà anche di libri… 🙂

NON TI SVEGLIARE al 1° posto dei Bestseller AMAZON KINDLE!

Sono passate poche ore dall’inizio della promozione su Amazon e NON TI SVEGLIARE è già balzato al primo posto della classifica BESTSELLER di AMAZON KINDLE, davanti a grandissimi classici ed accanto ad uno Stefano Benni a 0.99 euro (uno dei miei miti assoluti).

Forza, contribuite rendere questo evento ancora più grande, iscrivetevi e scaricate anche voi la vostra copia ebook, c’è pochissimo tempo ancora!