Un legal thriller avvincente e mozzafiato – GLI AMANTI DEI LIBRI

La  recensione di “GLI AMANTI DEI LIBRI”

Non ti svegliare è un legal thriller avvincente e mozzafiato ambientato nella bassa vicentina, dove la nebbia nasconde le città avvolgendole per giorni e giorni. Protagonista è un avvocato, Rubens Gatto, che nelle indagini non si arrende agli eventi e si affida al suo intuito. La storia parte lentamente, è quasi ovvia, ma il lettore di gialli e di thriller sa che niente è mai scontato. Infatti l’autore ha miscelato sapientemente le ambientazioni, i dialoghi e le trame nascondendo con grande cura ed eleganza gli indizi della vicenda. Così, dopo una partenza in sordina, la trama prende ritmo:  il lettore per tre quarti del libro rimane ad osservare i protagonisti in attesa che la nebbia si diradi e che, lentamente, tutto converga verso quel punto di fuga intravisto e immaginato ma mai pienamente delineato, finché tutto precipita in una girandola di eventi.

Il racconto è affascinante, l’atmosfera avvolgente: un omicidio, un incidente e le indagini dell’avvocato Rubens si intrecciano con una vecchia storia di amicizia tra adolescenti. E’ il gioco dei ricordi che traccia un ritratto tenero ma anche impietoso di un’intera generazione e ne racconta illusioni e disillusioni, fallimenti e rinascite. “La memoria è una cosa strana. Da una parte dimentichi parole o fatti appena avvenuti, dall’altra ci sono ricordi che ti accompagnano per tutta la vita. Piccoli momenti insignificanti che con il tempo porti a far coincidere con tutta un’età. E’ lì che la mente torna quando la lasci andare”(pag.54). Lo racconta una voce in una stanza spoglia, una voce che chiede al magistrato di poter narrare tutto dal principio: “Inizia prima. Nei primi ottanta. Gli inutili anni ottanta”(pag.89). Così, i ricordi lacerano i cuori ed invadono con forza il presente con una urgenza indomabile di sapere, difendersi e poi fermare quella follia distruttiva uscita dal buio.

L’intreccio, interessante e non banale, è ben costruito e realizzato con bruschi cambi di prospettiva, di punti di vista e di significato che servono a confondere il lettore che ipotizza degli scenari magari sbagliando. I personaggi sono connotati con cura. L’ambientazione non è mai scontata. Gli elementi di medicina legale e le conoscenze forensi completano un affresco equilibrato ed affascinante, anche se eccessivamente tecnico in alcune parti, tanto da appesantire la lettura; anche le descrizioni e le divagazioni  a volte  troppo corpose rallentano il ritmo. Tuttavia Visonà ha saputo creare una miscela che tiene desta l’attenzione del lettore fino alla conclusione quando, proprio negli ultimi paragrafi, un bel colpo di scena inatteso scioglie tutti i dubbi e anche quel salto all’indietro che interrompeva la narrazione e che spesso risultava irritante acquista un senso. Il crescendo di tensione è ben architettato e soddisferà gli amanti del genere. Oltre alle pagine dei ricordi in corsivo, naturalmente più che motivate, all’improvviso e senza giustificazione, se ne incontrano alcune con caratteri di dimensione diversa: si capisce che in quei punti il libro pecca di un editing  poco curato.