Capitolo 17 – Tutto è cambiato

Capitolo-17
Sony NEX5 con Sony SEL 16mm – 1/30 f2.8 ISO 800 – RAW

La luce lo investe come un maroso e deve attendere prima di riuscire a mettere a fuoco l’uomo. Ha la pelle del viso come cuoio e capelli bianchi a spazzola, che sembrano scompigliati. Due spalle ossute, incurvate dall’età dentro una camicia a righe abbottonata alla meglio. Cerca nella memoria, ma non lo trova. Non lo conosce, forse non lo ha mai visto.

Eccomi. Torno a questo progetto letterario-fotografico dopo un mese e mezzo di bianco e nero secco. Da una parte tre settimane di ferie, in cui sono stato libero di scrivere come un forsennato, dall’altra tre settimane di ritorno alla routine di lavoro (per me) e scuola (per moglie e figli), in cui non sono più riuscito a scrivere una riga.

Ho dedicato le vacanze a una revisione di tutto il materiale scritto e ho finito per ricombinare l’intreccio e l’ordine dei capitoli. Ho anticipato l’inserimento di una trama secondaria, che contribuirà a complicare la vicenda e confondere le idee ai lettori. Ad esempio, questa, che dovrebbe essere la foto che rappresenta il capitolo 17 in realtà è diventata quella del “nuovo” capitolo 13. Di conseguenza, tutto è stato scalato e… insomma, un bel casino. La stessa cosa mi era successa con NON TI SVEGLIARE, ma là non avevo un percorso fotografico a inchiodare la sequenza di quanto scritto.

Le ferie sono state anche una “disintossicazione da social network”. All’inizio non c’era wi-fi, la connessione 3G era scarsa e intermittente e in pochi giorni mi è passata la voglia di restare in contatto col mondo. Negli ultimi giorni di ferie anche intravvedere i titoli dei giornali mi infastidiva. Ora ho deciso che è il momento di tornare alla civiltà, rispondere alle richieste di amicizia su Facebook, twittare qualche banalità e riprendere seriamente il mio blog.

La foto è stata scattata durante una delle “uscite” di documentazione, necessarie per imprimere nel testo quel legame con la realtà veneta che hanno fatto di NON TI SVEGLIARE uno dei testi segnalati al Premio Calvino. Quest’uomo, presentatomi da un’amica, mi ha accolto nella sua casa e raccontato per ore della sua vita, come se mi avesse conosciuto da sempre. Per rispetto nei suoi confronti ho preferito oscurarne il volto, ma vi assicuro che era rugoso ed espressivo come le sue parole.