Capitolo 3. Ora il buio è quasi completo

Capitolo-3
2013 - Sony Nex-5 con Zeiss Sonnar 24mm - 1/40 f/1.8 ISO400 RAW

Ora il freddo si è fatto più intenso, il buio è quasi completo. Cerca di infilare gli occhi nella massa della notte, ma vede solo nero. Un muro oscuro, impenetrabile. Ecco, adesso c’è solo quello davanti a lei.

Ieri sera ho fatto tutta una tirata, come diceva il Poeta, ma non da Omaha a Tucson. Ho iniziato a scrivere tardi, dopo che i figli hanno finito i loro traffici e si sono infilati a letto. Dopo un po’ Laura ha chiuso il libro che stava leggendo, io le ho detto “un minuto solo, finisco la frase e spengo”. Lei si è addormentata, la mia frase è diventata un paragrafo, una pagina, due. Ho proseguito in apnea fino al termine del capitolo, il terzo. Il salvataggio del file riporta 02:47.

Alla fine la stanchezza premeva dietro le palpebre, ma ho dormito male. Un sonno agitato, tormentato forse da incubi che però, come al solito, la mattina non ricordo. Era un pezzo che non mi succedeva di rigirarmi così nel letto. In genere scrivere fino a tardi è una fatica liberatoria, poi crollo e dormo come un bambino.

So che la colpa è di quello che ho scritto. Il capitolo era iniziato in tono leggero, con un profumo di lacca per capelli e Catty che rincasava. Poi piano piano si è incupito, fino a ritrovarsi avvolto in quel buio quasi completo.

Ho scattato questa foto davanti a casa, aveva appena smesso di piovere e il quartiere era deserto. Nessun rumore, nessuna auto, nessun passante, solo la luce ambrata dei lampioni. La strada dove abito trasmetteva un senso di inquietudine cupa. La stessa che è finita dentro questo terzo capitolo.

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